Tematica Mammiferi

Marmota marmota Linnaeus, 1758

Marmota marmota Linnaeus, 1758

foto 287
Foto: François Trazzi.

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Classe: Mammalia Linnaeus, 1758

Ordine: Rodentia Bowdich, 1821

Famiglia: Sciuridae Fischer de Waldheim, 1817

Genere: Marmota Blumenbach, 1779


itItaliano: Marmotta, Marmotta delle Alpi

enEnglish: Alpine marmot

frFrançais: Marmotte des Alpes

deDeutsch: Alpenmurmeltier

spEspañol: Marmota Alpina

Descrizione

È un animale dal corpo tozzo e del peso di circa 5 kg, per la lunghezza di 70 cm, dei quali 20 per la coda. È un plantigrado dalle zampe possenti e dai lunghi artigli. Il muso è caratterizzato da due piccole orecchie rotondeggianti e da lunghe vibrisse (peli di 4-7 cm). Queste hanno funzione sensoriale e si sviluppano a lato del naso. Tra questo e l'occhio vi sono particolari ghiandole facciali il cui secreto serve per il riconoscimento individuale e la marcatura del territorio. La posizione degli occhi gli consente di avere un largo campo visivo, mentre le sue orecchie sono quasi completamente nascoste nella pelliccia. Molto evidenti per il loro notevole sviluppo sono i denti incisivi. Sono privi di radice e pertanto a crescita continua: l'animale li consuma giornalmente durante la masticazione del cibo. Il colore della pelliccia è grigio-brunastro, con notevoli possibilità di variazioni individuali. La marmotta vive in tane scavate direttamente nel terreno. Esse hanno diverse tipologie in relazione all'uso che devono svolgere: le tane di fuga, ad esempio, consistono in semplici cavità a fondo cieco e sono di solito situate sotto un masso; le tane principali sono invece costituite da una o più aperture che conducono in gallerie profonde anche una decina di metri. All'interno vi sono numerosi anfratti dove le marmotte passano la notte, partoriscono e trascorrono l'inverno. L'animale è diurno: esce dalla propria tana al mattino, per rientrarvi solo nelle ore più calde e al crepuscolo. Durante il giorno si dedica al pascolo, alla pulizia della pelliccia, a lunghe soste al sole e al gioco, attività che svolge un'importante funzione nel rafforzare i rapporti sociali fra i vari componenti del gruppo. La marmotta infatti non vive isolata bensì in famiglie formate da un numero variabile di individui. Ogni gruppo è generalmente costituito dal maschio e dalla femmina adulti oltre che dalle femmine fino al terzo anno. I giovani maschi vengono precocemente allontanati dalla famiglia dopo il primo anno di vita. Il fischio è il tipico segnale di allarme della specie e serve inoltre a mantenere un collegamento fra i componenti del gruppo. Si è potuto rilevare che il fischio è singolo in caso di avvistamento di predatore alato (Aquila), multiplo quando il pericolo arriva da terra (ad esempio Volpe o Cane). La sua alimentazione è costituita essenzialmente da erbe e radici che le consentono di accumulare, nella buona stagione, il grasso che verrà consumato durante il letargo invernale. Non essendo un ruminante deve selezionare, in funzione della digeribilità, il tipo di alimento: questa è la ragione per cui sono privilegiate le parti vegetali più tenere ed in particolare i fiori. Il grasso della Marmotta, nella medicina popolare delle regioni alpine, veniva un tempo considerato come valido rimedio contro alcune malattie bronchiali, polmonari e reumatiche. Il periodo degli amori si colloca in primavera; dopo una gestazione di 40 giorni nascono generalmente da due a cinque piccoli. Essi vengono allattati dalla madre per 42 giorni e escono dalla tana, per la prima volta, solitamente agli inizi di luglio. La marmotta vive in nuclei familiari in cui il maschio tende ad accoppiarsi solo con la femmina adulta dominante.

Diffusione

Con due sottospecie la marmotta è diffusa nell'arco alpino (Marmota m. marmota) e nei Carpazi, monti Tatra e alcuni massicci montuosi della Germania (Marmota m. latirostris). In epoca relativamente recente è stata introdotta nei Pirenei e in alcune aree dell'Appennino settentrionale. In Valle d'Aosta la fascia altitudinale maggiormente utilizzata si colloca fra i 2200 e i 2500 m di quota, ossia ai confini tra il piano subalpino superiore e in quello alpino inferiore, nelle Alpi Liguri risulta invece maggiormente distribuita tra i 1700 e i 2400 m. La si può anche incontrare nelle pietraie, nelle radure e ai margini dei boschi.


00462
Stato: Italy
00604
Stato: Switzerland

02484
Stato: French Andorra